Perché ci arrabbiamo?
La rabbia è un’emozione caratterizzata da forza ed energia ma ritenuta spiacevole da chi la prova e da chi la vive.
Se andiamo ad analizzarla scopriremo che essa scaturisce da un ostacolo e viene alimentata dal pensiero logico. Per es. Siamo in ritardo al lavoro e ce la prendiamo con la signora che va ai 40 all’ora.
Chi è arrabbiato ha ragione da vendere e può argomentare per giorni sul senso del proprio essere arrabbiati e pone attenzione all’altro, tutti cerchiamo un colpevole quando qualcosa ci fa arrabbiare e chiediamo a quel colpevole di cambiare.
In realtà la rabbia nasce quando incontriamo un ostacolo sul nostro cammino, ma non è quasi mai l’ostacolo che ci indica la rabbia stessa (la signora in auto)
L’ostacolo parla di noi, delle nostre aspettative e dei nostri obiettivi che vengono impediti (mantenere sul lavoro un’immagine di precisione e affidabilità) e la forza sviluppata con la rabbia, ci permette di affrontare l’ostacolo per superarlo.
Senonché quando ciò non accade essa può diventare cieca e distruttiva perché restringe le prospettive in modo disumano (e gli autisti arrabbiati sono solo una nota di colore nel panorama della rabbia umana).
Dominarla o esserne dominati? Per renderla funzionale alla nostra esistenza dovremmo imparare a fermarci, ascoltare cosa ci dice di noi e chiederci a cosa siamo disposti a rinunciare per raggiungere il nostro obiettivo.
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