Oggi cade il trentesimo anniversario della carta dei diritti del bambino stilata dalle Nazioni Unite.
Sicuramente nel nostro paese in trent’anni è aumentata la sensibilità e la consapevolezza rispetto ai diritti dei bambini questa tematica. Mi vengono due riflessioni. La prima riguarda quanta strada ci sia ancora da fare perché ciò avvenga in tutte le parti del mondo, affinché si possa dire che i bambini siano davvero tutelati. L’altra riguarda il nostro presente “occidentale”. Mi chiedo come nella nostra quotidianità all’interno di una società liquida, digitale e puerocentrica sia così difficile crescere i bambini dando loro un tempo di qualita’, fatto di ascolto, pazienza, rispetto e valori morali. I ritmi frenetici, le pressioni sociali, i nostri problemi da adulti, non dovrebbero mai sottrarci a tutto ciò. Recenti studi evidenziano un progressivo calo dell’empatia nell’età dell’infanzia, e questo tradotto, significa, egocentrismo, opportunismo, bullismo ecc. Ricordiamoci che un bambino pieno di cose non è conseguentemente un bambino sostenuto nella sua crescita. I bambini hanno bisogno di relazioni di qualità. Dovremmo quindi preoccuparci più del contenuto che della forma.