Mentre in questi giorni ci interrogavano sul valore personale. Un post su fb ha attirato la mia attenzione. C’erano alcune foto di anziani vicino ad uno specchio, che rifletteva la loro immagine da giovani. Titolava qualcosa del tipo “frattali con rispetto perché non sai chi sono stati nella loro vita”. Devo ammettere che un post del genere mi ha fatta indignare non poco.
Il tema del rispetto mi tocca particolarmente specie quando chi ne viene privato è una persona vulnerabile. Ma non è questo il punto. Siamo sicuri che il rispetto debba passare dal “valore” sociale o professionale che ricopriamo o abbiamo ricoperto nella nostra vita? O piuttosto il nostro valore dipende dal fatto di essere vivi e quindi con dei bisogni, delle emozioni e dei diritti? E ancora dalla nostra sensibilità, dai nostri valori e dalla determinazione e coerenza nel perseguirli? Se così non fosse saremmo giustificati nel maltrattare le persone che non hanno ricoperto ruoli di spicco, che hanno vissuto vite straordinariamente normali e comunque ricche di valori. Forse ai nostri tempi bisogna rompere schemi mentali e pregiudizi che ci fanno solo da zavorra rallentando le nostre vite.